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In quest’area troverete tutti gli articoli che riguardano le attività dell’Associazione "Spazio Libero Onlus" e… Non solo! Infatti, sarà possibile inserire e consultare ricerche come tesi sulla disabilità e aggiornamenti su eventi promossi da altri enti, associazioni o altro, su tutto il territorio nazionale.
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mercoledì 19 febbraio 2014
mercoledì 12 febbraio 2014
Salemi. Con “Lo sportello H Polivalente” di Paola Gandolfo si accende una speranza
Capita che una domenica uggiosa,
flagellata incessantemente da una sottile pioggia, possa regalarti al
calare della sera un inatteso raggio di sole. A donarcelo questa volta
ci ha pensato Paola Gandolfo, presidente dell’Associazione “Spazio Libero Onlus”, in un occasione del l’inaugurazione di “Sportello H Polivalente”.”.
Una creatura, questa, tutta sua e frutto di un ambizioso progetto,
meditato per circa otto anni. Uno spazio che vuole essere un punto di
riferimento certo per la comunità salemitana, e non solo, attraverso
un’offerta diversificata d’interventi di volontariato. Un ampio
ventaglio di tematiche che va dal sociale, ai diritti spesso negati,
quando se non addirittura calpestati; dal turismo, alla rivalutazione
delle tradizioni popolari; dall’informazione attraverso i mezzi dell’
informatica, all’abbattimento di ogni forma di barriere,
architettoniche, sociali, sia morali. Queste ultime, le più difficili da
rimuovere perché subdolamente invisibili. Ha colpito la frase
ricorrente del discorso di presentazione di Paola. “Dobbiamo pensare in grande”, ha ripetuto più volte. Un leitmotiv pronunciato
senza falsa modestia, e con una sottile e seducente punta di ironia.
Conquista chi la sta a sentire. Con una tesi di laurea (ne ha due, una
in Scienze dell’Educazione e l’altra in Scienze Sociali) dal titolo “Il sapore amaro dell’integrazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro”
ha acquisito le cognizioni scientifiche necessarie per affrontare le
problematiche che affliggono molti dei soggetti svantaggiati. Oggi, dopo
una lunga maturazione, è venuto il momento di metterle a frutto nella
vita reale quotidiana, mi dice con fermezza. Partendo dalla convinzione
che a Salemi è assente la “Polis”, si sente spinta dall’imperativo
categorico di ridare agli altri quanto ricevuto dagli studi e dai libri,
ma anche dalla famiglia e da strutture sanitarie d’eccellenza. Già.
Perché si dà il caso che la persona di cui stiamo parlando, da
quel fatale pomeriggio in cui la moto su cui procedeva improvvisamente
s’imbizzarrì scaraventandola paurosamente sull’asfalto, da sedici vive,
come direbbero gli inglesi, con la “mano sul cappello” ( il significato letterale di “handicap”,
nato nell’ambiente inglese delle corse di cavalli, un artifizio con il
quale si obbligava il fantino, che cavalcava un cavallo dotato di
qualità superiori, a gareggiare con la mano sinistra a contatto con la
visiera del cappello, un svantaggio per equilibrare le sue prestazioni
rispetto a quelle degli altri concorrenti). Status che, contrariamente a
quanto di possa immaginare, ha amplificato in meglio le doti umane,
caratteriali e intellettive di cui è in possesso. Non prima però di
avere attraversato un percorso di vita dantesco. Dopo l’Inferno
di Palermo, in coma soporifero per tre giorni, durato ben due mesi
durante i quali ogni decisione sembrava non essere quella adeguata e
dove sovrana regnava l’incertezza, ecco aprirsi un varco all’orizzonte.
L’uscita dal tunnel portava direttamente al Purgatorio, che come
insegne aveva quelle dell’Ospedale Niguarda di Milano. Vi sosterà per un
lunghissimo anno. Fino a quando si apriranno le porte del Paradiso sotto forma di una struttura di riabilitazione di altissimo livello. Sarà, come ella stessa ci dice “l’inizio di una nuova vita”, che la porterà ad accentuare gli aspetti dominanti del suo aspetto caratteriale. Più “tosta, testarda, combattiva”. E, aggiungeremmo noi, più consapevole e più bella. Ecco la genesi di “Sportello H Polivalente”. “Acca”,
la lettera muta dell’alfabeto, diventa in questo caso emblematica e più
eloquente di un qualsiasi vuoto e retorico discorso. Essere al servizio
degli altri per combattere le tante disabilità, anche quelle culturali,
questa la missione. Il tutto, assicura, verrà fatto non in sostituzione
del Comune o di altri Enti. Semmai in sinergia con essi. Cercando
partenariati con altre associazioni, quali la “Bovarella” o l’”Hermes”,
che si occupano delle persone con disabilità. Un servizio a vasto
raggio d’azione che vedrà all’opera un agguerrito team di esperti. Come
assistenti sociali opererà, oltre alla stessa Paola, anche Marzia Catalano di Santa Ninfa. Sebastiano Cipolla si
alternerà allo sportello anche come consulente tecnico, mentre per le
questioni di carattere giuridico-legale ci penserà l’avvocato Rosaria De Simone. Sarà, infine, la psicologa e psicoterapeuta Anna Zinerco
di Mazara del Vallo a dare un sostegno a quanti chiederanno interventi
di entità diverse, dal modesto disadattamento al disagio personale e,
nei casi di sintomatologia grave, l’avviamento verso le idonee strutture
pubbliche. Per l’apertura del Sportello, nessun finanziamento è stato
richiesto. Le spese d’impianto sono state possibili, grazie ad un
piccolo fondo di cui è dotato l’Associazione “Spazio Libero Onlus”. E’
nato in occasione della sua laurea, quando Paola chiese il “regalo in
busta”. Aveva già in mente il progetto. Che oggi finalmente diventa
realtà. Con un’apertura prevista a giorni alterni: martedì, giovedì e
sabato dalle 10;00 alle 13;00. Lo Sportello è incentrato in una sorta di
“formula delle cinque D”, dove “D” sta per diritto: Diritto della persona, Diritto alle pari opportunità, Diritto di famiglia, Diritto ai servizi, Diritto al lavoro. In
contemporanea stanno pensando all’organizzazione di un Corso, che
partirà il prossimo 5 marzo e che si prefigge di mettere un tassello
sulla via accidentata dell’integrazione nel mondo del lavoro di chi è
svantaggiato anche da una disabilità. I risultati dimostrativi del corso
verranno poi illustrati a maggio nel corso di apposito convegno. Non si
crea facili illusioni, Paola. Sa che il percorso, appena iniziato, sarà
lungo, irto di barriere da abbattere e che vi vorrà del tempo per
vedere i primi risultati. “Ma occorre iniziare-mi dice con il dolce sorriso che la identifica-“pensando in grande e con grandi ideali. Sperare è un dovere, non un lusso. Sperare non è sognare, ma è la capacità di trasformare un sogno in realtà”. E, se lo dice lei, c’è da crederlo. Calvino scriveva che "Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone".
Il nostro deserto, aggiungo io, è fatto da amministrazioni cieche e
sorde ,succedutesi in tutti questi anni, che non hanno avuto mai un
orizzonte di ampio respiro e che non hanno mai “pensato in grande spinti da grandi ideali” per costruire una proposta di grande spessore
Franco Lo Re
Fonte: Marsala.tp24.it
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